Una raccolta di storie preziose comparse per la prima volta nel 1938, mescolate a racconti e memorie di viaggi di Marguerite Yourcenar, grande amante dell’Oriente. È un Oriente largamente inteso quello raccontato dalla scrittrice, quasi un ricordo di quell’immenso territorio dai confini illimitati che il XIX ci aveva lasciato in eredità. Si va infatti dai Balcani al Giappone, includendo perfino l’amatissima Grecia (che la scrittrice considerava sua terra di elezione, conosciuta attraverso il poeta Andre Embiricos, a cui il volume è dedicato) e che si spinge fino all’India.
Una raccolta ammantata di poesia e struggenti racconti, ora tragici, ora mitologici, ora ripresi da vecchie tradizioni sconosciute ai più, apologhi taoisti, miti indù che parlano di sentimenti umani e passioni nelle loro sfumature più varie e contraddittorie, come pure del potere salvifico dell’arte che pare intatto in ogni epoca dell’umanità.